benessere Archivi - Dott.ssa Michela Pepino


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La risposta è DIPENDE.

Sorpresi? Basandoci sul metabolismo biochimico-enzimatico del fruttosio possiamo dire che si tratta di una molecola lipogenica, ovvero che aumenta la sintesi di grasso.

Sempre più studi dimostrano che eccessive quantità di questo zucchero promuovono l’accumulo di grasso attorno al fegato (steatosi non-alcolica), predispongono all’insulino-resistenza, alla leptino-resistenza e all’aumento del colesterolo VLDL ematico. Ma qual è il motivo?

Questo zucchero può essere metabolizzato, ovvero trasformato come fonte di riserva in glicogeno, solamente a livello epatico poiché solo lì si trova l’enzima preposto a questo compito, la fruttosiochinasi. A differenza del glucosio, fonte energetica principale, che viene utilizzato sia dal fegato che dal muscolo, il fruttosio non entra in quest’ultimo distretto. Finché si tratta di piccole dosi il nostro organismo riesce a trasformarlo in riserva, ma quanto esageriamo l’eccesso viene convertito in grasso.

La frutta fa ingrassare?

NO, la frutta di per sé non fa ingrassare, la quantità di fruttosio al suo interno è molto bassa in più è ricca di fibra che ne diminuisce il suo assorbimento a livello intestinale, per non parlare della quantità di vitamine, minerali e antiossidanti. Il vero problema si riscontra con tutti quegli alimenti, soprattutto bibite, ricchi di fruttosio utilizzato come dolcificante da molto tempo perché si pensava più ‘sano’. Ma salutare non è, quindi dobbiamo fare attenzione a quello che ingeriamo!

Parlando di timing dei pasti, la frutta è consigliabile consumarla nella prima metà della giornata, questo perché durante il lungo sonno notturno le riserve di glicogeno epatico vengono depauperate (il nostro organismo dovrà pur funzionare senza che noi mangiamo!). Mangiare la frutta al mattino, anche quella molto zuccherina, è quindi una buona abitudine per reintegrare le riserve di glicogeno, ma una volta reintegrate non ne abbiamo più bisogno, come abbiamo visto l’eccesso si trasforma in grasso!

Parlando invece di allenamento, molti credono che mangiare frutta o alimenti contenenti fruttosio nel post-allenamento aiuti la rigenerazione muscolare, ma se questo zucchero non riesce ad entrare nei muscoli e per di più non sarebbero in grado di metabolizzarlo, cosa lo prendiamo a fare? Meglio fonti di glucosio come il pane integrale o le patate dolci.

Consumare frutta è necessario, fa bene alla salute, apporta vitamine e minerali, fibra e molecole antiossidanti. Non possiamo parlare di stile di vita e dieta equilibrata se non è presente la frutta! Ma il timing è importante, quindi ecco brevi tips:

  1. Consumatela la mattina (colazione e spuntino)
  2. No dopo i pasti principali (pranzo e cena) così da non innalzare troppo i livelli di insulina
  3. Scegliere frutta a basso indice glicemico come fragole, frutti di bosco, mele, kiwi…Attenzione a banane, prugne, albicocche…
  4. Eliminate tutti i prodotti che contengono fruttosio come dolcificante, soprattutto bibite, e non utilizzatelo al posto dello zucchero

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Tutti abbiamo sentito parlare dell’olio di cocco, ma possiamo dire che sia davvero miracoloso?

Per rispondere a questa domanda la scienza ci viene in aiuto per fortuna. Sicuramente può essere annoverato tra i fantomatici ‘SuperFood’, ovvero alimenti di origine vegetale ricchissimi di micronutrienti quali vitamine, minerali, antiossidanti, ma non solo.

Ecco almeno 6 benefici di questo magico olio

  1. E’ ricco di grassi saturi benefici, si avete lette bene: grassi saturi! Non solo danno immediata energia al corpo e al cervello, ma aumentano i valori di colesterolo buono HDL nel sangue, lo spazzino delle nostre preziose arterie
  2. Aumenta la Fat Burn, attenzione però non è grasso che scioglie grasso. Il nostro organismo per metabolizzare l’olio di cocco brucia più calorie, dunque aumentiamo il metabolismo!
  3. Contiene potenti sostanze che possono uccidere i batteri cattivi
  4. Il fegato può utilizzare i grassi contenuti per produrre chetoni, quelle famigerate molecole alla base della tanto discussa dieta chetogenica, questi riducono il senso di fame e apportano benefici al cervello
  5. Alcuni sostengono che il suo utilizzo possa ridurre il grasso addominale viscerale, non la pancetta sia chiaro, ma quello che circonda i nostri organi associato allo sviluppo di diverse patologie
  6. Noti i benefici del suo utilizzo come cosmetico, migliora capelli, unghie e iperidrata la pelle. Meno noto forse il suo utilizzo come disinfettante per la bocca, il processo chiamato ‘oil pulling’ migliora la salute di denti e gengive e riduce l’alito cattivo

Come possiamo utilizzarlo?

Per il suo alto contenuto in grassi saturi si presenta in uno stato semi-solido e si scioglie ad alte temperature alle quali è molto stabile. Possiamo cucinarci le uova, le verdure, la carne o il pesce in padella.

La scelta dovrebbe ricadere su quello vergine e di origine biologica, si trova nella maggior parte dei supermercati o in alternativa nei negozi specializzati in alimenti bio.

Quindi dobbiamo sostituire definitivamente l’olio extra vergine d’oliva con l’olio di cocco?

Assolutamente no, o meglio non necessariamente. Il nostro buon vecchio olio d’oliva è sicuramente ricco di grassi buoni fondamentali per la nostra salute, per non parlare del sapore decisamente migliore.

Consiglio piuttosto di sostituire altri grassi come il burro, olio di girasole, olio di mais e semi in generale con quello di cocco.

Attenzione però è pur sempre un alimento ipercalorico, 1 cucchiaio corrisponde a circa 100 kcal, evitate di dosarlo ‘a gomito’.


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